120 dB a 30 Hz

di Giorgio Maria Carugatti Melchiorri – MIT

(15 maggio 2015, rivisto il 7 dicembre 2015)

 

In generale:

 

Per mantenere lo stesso livello SPL, lo spostamento volumetrico SV dell’altoparlante deve  quadruplicare ad ogni dimezzamento della frequenza. Questo significa che per ottenere:

- 120 dB 30 Hz servono 6 litri di SV   (5.87 per la precisione),
- 120 dB 60 Hz servono 1.5 litri di SV,
- 120 dB 120 Hz servono 0.375 litri di SV,
- 120 dB 240 Hz servono 0.09375 litri di SV,

In altre parole per ottenere X dB servono:

- 1 woofer fino a 240 Hz    (un 8” con 8.2 mm di escursione picco-picco)
- 4 woofer fino a 120 Hz
- 16 woofer fino a 60 Hz
- 64 woofer fino a 30 Hz

 

lo spostamento volumetrico decresce di 12 dB per ottava e su 10 ottave si riduce di 120 dB (un milione di volte). Per questo motivo si utilizzano woofer di grande diametro a bassa frequenza e tweeter da 1 pollice (o anche meno) per le frequenze alte.

Fortunatamente ci viene in soccorso l’ambiente: un woofer da 18” con 16 millimetri di spostamento lineare picco-picco posto alla confluenza di tre pareti (+18 dB) consente di ottenere 120 dB SPL a 30 Hz in regime sinusoidale senza eccedere lo spostamento lineare (probabilmente la risposta in frequenza dovrà essere equalizzata ma questo al  momento non interessa).

Dal punto di vista dello spostamento volumetrico lo stesso risultato si ottiene con 2 woofer da 10” Seas D1001 (sempre in angolo e con 80 litri di volume).

Visti i 18 dB di vantaggio, un sub-woofer andrebbe posto alla confluenza di tre pareti.

Il DRC si prenderà cura di controllare i modi normali dell’ambiente.


Cominciamo con il regime sinusoidale. Per ottenere 120 dB SPL a 30 Hz, in regime sinusoidale, ad un metro si debbono mettere in movimento 5.87 litri d'aria ovvero poco meno di 12 litri picco-picco. La posizione in angolo aumenta il fattore di direttività a 9dB e l’SPL fino a 18 dB rispetto allo spazio libero  (sfruttando le sorgenti virtuali)
Con un sistema Reflex. accordato a 30 Hz, lo spostamento volumetrico potrebbe essere di molto inferiore ma, a 60 Hz dovrebbe comunque essere nell’ordine di un litro e mezzo.
Ricordiamo anche che, affinché le compressioni dell'aria all'interno del cabinet si mantengano lineari, lo spostamento volumetrico del woofer non deve superare il 10 o meglio il 5% del volume a disposizione. Ne segue che, per 6 litri di spostamento volumetrico, il cabinet deve avere un volume minimo di 60 litri. Quindi una cassa troppo "piccola" non può riprodurre elevati SPL senza distorsione. Questa considerazione vale per la cassa chiusa e ancor più per il reflex.


Passiamo ad un regime di funzionamento più vicino al regime musicale : il rumore rosa. Per ottenere 120 dB con rumore rosa sulla banda 20-20kHz, con un sistema dove il woofer è filtrato a 200 Hz, esso dovrà produrre circa 115 dB (con rumore rosa nella decade da 20 a 200 Hz) e ancor meno se la banda passante è più limitata (per esempio da 20 a 100 Hz bastano 112.22 dB). In tal caso lo spostamento volumetrico richiesto si riduce alla metà portando il volume minimo, richiesto per la cassa, attorno a 30 litri.

Si può dire  che ottenere 120 dB a 30 Hz  in ambiente domestico è possibile e, se sisfrutta la posizione ad angolo non sono nemmeno necessari sistemi esageraamente  inogombranti. Quello che serve è un bion sistena di correzione ambientale  (DRC,Dirac o simili).

Va poi considerato che:

- alcuni strumenti presentano una seconda armonica molto più intensa della fondamentale (percussione,  basso elettrico, ecc.)

- solo la pedaliera dell'organo scende sotto i 27 Hz
- le note musicali corrispondenti alla prima ottava (da 16 a 32 Hz) nelle partiture sono rare
- una certa confusione (tragli audiofili) tra "quantità" ed "estensione" del basso.

Anche le prime note del pianoforte sono "poco suonate". La prima nota irrinunciabile è sicuramente il MI a 40 Hz (Basso elettrico, contrabbasso). Va detto che, per il basso elettrico, la seconda a armonica è più intensa della fondamentale per cui un diffusore con un boost a 80Hz sembra avere "più bassi" di un diffusore con risposta "piatta".

L'audiofilo tende a confonde la quantità di bassi con l'estensione verso il basso. Se un diffusore ha una risposta estesa fino a 20 Hz ma il programma musicale non contiene queste frequenze non si sentirà nulla, un diffusore con un boost tra 60 e 80 sembra avere “più bassi” perché esalta la seconda armonica delle note comprese tra 30 e 40 Hz. Anche il fenomeno della “ricostruzione della fondamentale mancante” gioca il suo ruolo (specie nei minidiffusori).

 
Un'altro errore comune è attribuire alla gamma bassa (che si estende a partire da16 Hz fino a 80-100 Hz) delle qualità caratteristiche della gamma medio-bassa (dove si concentra gran parte della potenza del segnale musicale). Un buon sistema di altoparlanti riproduce quello che c'è nel programma musicale senza mettere o togliere nulla.

L'ultima annotazione riguarda il volume di ascolto: a basso volume il nostro apparato uditivo è poco sensibile al livello delle basse frequenze (figura qui sotto).

 

Come si vede ad una variazione di sensazione di intensità sonora di 30 phon, tra 400 e 2000 Hz circa, corrisponde una sensazione di variazione di intensità di 10 Phon a 30 Hz circa.

 

Questo significa che una variazione “reale” di intensità di 30 dB corrisponde a un a variazione soggettiva di 10 dB.

 

Per aumentare il livello di 10 dB si deve moltiplicare la potenza per  10.

Per aumentare il livello di 30 dB di deve moltiplicare la potenza per 1000.

 

 

Superati gli 80 dB di SPL la risposta dell’orecchio si fa più regolare. In ambiente domestico le persone normodotate regolano il livello SPL di ascolto tra 70 e 90 dB (il che non impedisce, con sistemi adeguati, di ottenere picchi ben oltre i 100 dB).

Per non rischiare danni fisici permanenti è opportuno limitare i picchi di pressione, nel punto di ascolto, a  110-113 dB.

 

Ciascuno è libero di fare come crede ma, se alla fine di una sessione di ascolto, fischiamo le orecchie, significa che i limiti fisiologicamente sopportabili sono stati superati e, probabilmente, si sono già fatti dei danni irreversibili. Se poi ci si abitua ad ascoltare musica, in ambiente domestico, con picchi a 130 dB, quando il fattore di cresta è pari a 3 (9 dB) significa che l’udito è compromesso.

Tali pressioni di picco sono tollerabili se il fattore di cresta  del programma musicale supera 10 (20 dB)

 

Se si desidera percepire le basse frequenze anche a basso volume si deve introdurre una equalizzazione (compensazione fisiologica, controllo di loudness). Inevitabilmente un diffusore che suona bene a "basso volume" presenterà una gamma bassa "abbondante" quando ascoltato a volumi più sostenuti.