Altoparlante (Differenze)

Di mario Bon – 10 luglio 2015

 

Ci si domanda quale possano essere le differenze tra i diversi altoparlanti dello stesso modello.

Le differenze sono tanto minori quanto  più la produzione è automatizzata. Le differenze maggiori si trovano tra altoparlanti realizzati a mano ed in particolare quando i trattamenti della membrana sono fatti a mano.

La figura che segue riporta, sovrapposte, tre risposte in frequenza e impedenza di altrettanti woofer L18 Seas realizzati per Opera.

Questi sono i primi campioni realizzati a mano e quindi soggetti alle variazioni maggiori (le differenze sono dovute a piccole differenze di colla usata nell’assemblaggio).

 

Per i  woofer di normale produzione, realizzati con processi automatizzati, le differenze sono limitate alla cedevolezza dello spider interno che si riduce con l’uso (qualche decina di ore di normale utilizzo,  rodaggio, in inglese =  burn in).

 

Non tutti i produttori di altoparlanti riescono a produrre con tolleranze così strette. Si noti in particolare la perfetta sovrapposizione delle risonanze oltre i 3000 Hz (break up della membrana). Ciò indica la perfetta “identità” dei diaframmi.

Le differenze nella regione tra 400 e 1000 Hz sono dovute all’accoppiamento del diaframma con il bordo esterno.

 

 

In quest’altro caso è evidente che uno dei tre diaframmi è stato “incollato male” al bordo esterno e sulla risposta in frequenza è evidente la risonanza (rim resonance) cui corrisponde anche una irregolarità nella curva di impedenza.  Questi inconvenienti, nella produzione regolare, non si manifestano.

 

Con altoparlanti come questi appena visti, dove le differenze in banda utile sono minori di 0.5 B , è opportuno ridurre la tolleranza dei componenti del filtro cross-over.

La tolleranza sulle bobine avvolte in aria è inferiore all’1% (se avvolte a macchina).

Le tolleranze sui condensatori possono essere ridotte al 5% ed anche al 3%

La  tolleranza sui resistori può essere ridotta a meno dell’1%.

Gli attributi di spazialità (posizione del canale centrale con la  frequenza , profondità, ecc.) dipendono dalle differenze di sensibilità e di risposta in frequenze del canale destro e sinistro. Sarebbe opportuno selezionare tutta la componentistica passiva.

 

I componenti con la tolleranza maggiore sono i condensatori. In casi particolari il valore di un condensatore può essere aggiustato aggiungendo un condensatore di piccolo valore in parallelo. Sicuramente meno componenti ci sono in un filtro cross-over e meglio è sia per quanto riguarda la tolleranza tra le risposta sia per quanto riguarda la distorsione non lineare.

 

Va tenuto presente che non tutti gli altoparlanti sono in grado di nettere in evidenza la qualità della componentistica passiva quindi non sempre vale la pena investire su condensatori particolarmente costosi. A volte suonano meglio quelli meno costosi. Lo studio delle caratteristiche della componentistica passiva pa portato alla definizione dei cross-over della serie GTS (Genesis Transparent Network) che si basano non tanto sulla qualltità assoluta dei componenti passivi ma sul loro accoppiamento.