Bassi Direzionali:
Nota: l'esigenza di disporre
di sorgenti direzionali a bassa frequenza
viene dagli spettacoli all'aperto. Per prima
cosa è inutile diffondere i bassi a 360°
se devono essere
indirizzati sulla platea
(quindi risparmiare potenza) e in
secondo luogo le
frequenze basse procurano
fastidio a chi abita vicino e
vuole dormire. Il woofer cardioide
presenta un minimo di emissione in una certa direzione ma la
profondità di questo minimo
dipende dalla distanza di ascolto. In un ambiente
chiuso anche se
il woofer possiede
emissione a cardioide le onde
stazionarie si instaurano ugaualmente quindi serve a poco. |
Qualsiasi sorgente estesa diventa direzionale a partire da
quelle frequenze che hanno lunghezza d’onda paragonabile alla dimensione della
sorgente stessa. Un esempio di sorgente direzionale è l’ array di altoparlanti.
Per capire come sia possibile ottenere una sorgente
direzionale alle basse frequenze è utile studiare i microfoni cardioidi e ipercardioidi
e sfruttare la reciprocià di questi dispositivi. Un microfono cardioide è
costituito da una cartuccia sensibile alla pressione (omnidirezionale) in serie
ad una cartuccia sensibile alla velocità (dipolare) molto vicine tra loro. La
sovrapposizione del diagramma polare omnidirezionale e dipolare produce la
cancellazione della radiazione da un lato ed il raddoppio dall’altro. La
sensibilità delle due cartucce devono essere uguali.
Un altro metodo deriva dal meccanismo utilizzato nel
microfono ad interferenza (vedi figura). Più tubi di lunghezza diversa
convogliano il suono alla cartuccia (sensibile alla pressione). Quando l’angolo
di incidenza è nullo le radiazioni arrivano sulla membrana tutte in fase.
Quando la radiazione arriva da un angolo diverso i tubi costringono il suono su
percorsi diversi producendo interferenza sul diaframma. Questo meccanismo può
essere sfruttato per realizzare una sorgente direzionale composta da woofer
caricati in tubi di diversa lunghezza..
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Diagramma polare cardioide |
Microfono a interferenza (Beranek – ”Acoustical
Measurements” pag 255) la differenza di lunghezza tra un tubo e l’altro è
costante. |
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La
dispersione a cardioide si ottiene sommando una sorgente omnidirezionale con una
sorgente a gradiente (dipolo). La
radiazione del dipolo va equalizzata:
(Acoustic di Beranek pag 99). |
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Schema
di principio di un subwoofer cardioide. Il primo e l’ultimo woofer costituiscono
il dipolo e, in questo esempio, sono separati di un metro. Il woofer centrale
è la sorgente omnidirezionale. Nello schema sono presenti due equalizzazioni
eq = (b/r)(1+jkr): quella applicata al solo woofer centrale serve per
equiparare la pressione con quella prodotta dal dipolo, la seconda, applicata
a tutto il sistema, rende la risposta in frequenza piatta nel range di
frequenza di interesse. Si noti la differenza tra la risposta in frequenza
blu (frontale) e rossa (180°): fino a 80 Hz la differenza è superiore a 25
dB. Questo sistema funziona finché la lunghezza d’onda del suono emesso è
grande rispetto alle dimensioni. Riducendo b la frequenza superiore di
utilizzo si alza a spese di una equalizzazione più pesante. |
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Il sistema subwoofer cardioide realizzato con due woofer in casse separate. In pratica i primi due altoparlanti sono stati “fusi” in un unico elemento che riceve un segnale opportunamente ritardato ed equalizzato. Nel Xsub
di Elecrovoice b/2 corrisponde a 2 millisecondi e la linea di ritardo
aggiunge 2.56 per ottenere il cardioide e 1.4 per ottenere ipercardioide. I
woofer possono essere montati back-to-back |
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Due tipi
di dispersione a 60 Hz ottenibili variando il ritardo del woofer posteriore Sinistra:
Cardioide.
Ritardo = 4.65 mSec. Destra: Ipercardioide,
zeri a ±135°. Ritardo= 3.4 mSec. |
Il rendimento di un woofer a cardioide è al massimo la metà del rendimento di un singolo woofer .
In ambiente chiuso conviene usare
woofer convenzionali e correggere la
risposta dell'ambiente con un
DRC o Dirac o simili (ingombra meno, costa meno e il risultato è
garantito).