Carico Isobarico (Dynaudio):

 

Questo tipo di carico viene detto isobarico ma non lo è perché la variazione di volume in Cvol1 non è nulla.

Si realizza con due woofer uguali caricati come mostrato in figura. Gli altoparlanti sono in fase. Si presenta come una variante del carico isodinamico di Focal anche se, in questo caso, di isobarico c’è veramente poco.

Se il volume tra i due woofer è molto piccolo i woofer vanno considerati meccanicamente collegati. Se il volume tra i woofer non è trascurabile la differenza di spostamento volumetrico dipende dal carico posteriore del woofer interno: se è una cassa chiusa tale differenza è piccola (Focal), se è reflex (Dynaudio) in corrispondenza della risonanza del reflex il diaframma del woofer interno “si blocca” e il primo woofer vede il volume Vol1 come una cassa chiusa mentre il portello irradia. Questo in linea di principio. La sensibilità è pari a quella di un woofer, l’impedenza è metà, l’efficienza è metà.

 

Carico Dynaudio (senza masse di carico e perdite). I woofer possono anche essere diversi. A causa della presenza di Vol2 e Mp c’è una differenza di tensione ai capi dell’induttanza che rappresenta Vol1. All’interno della camera tra i due woofer c’è una variazione di pressione non trascurabile perché, alla frequenza di risonanza del reflex, l’impedenza del ramo che rappresenta Vol2 e Mp va a zero cortocircuitando Zes2.

Montando il woofer interno con il magnete verso l’alto (e connettendolo in controfase) si compensa, in parte, la distorsione di ordine pari linearizzando lo spostamento volumetrico in Vol1.

E’ evidente che questo sistema NON è isobarico perché la pressione in Cvol1 non è costante.

 

Circuito meccanico equivalente per il carico isobarico secondo Dynaudio.