Moltiplicatore di impedenza

 

Il “moltiplicarore di Impedenza” è semplicemente un autotrasformatore che va interposto tra l’uscita dell’amplificatore ed I diffusori acustici. Regolando opportunamente il rapporto di trasformazione si può modificare il carico visto dall’amplificatore. In tal modo un diffusore da 4 ohm viene “visto” dall’amplificatore come se fosse a 8 ohm o più. Il trasformatore (e l’autotrasformatore) conservano la potenza: se entrano 10 Watt escono 10 Watt (in realtà un poco meno perché il rendimento del trasformatore non raggiunge il 100%).

Per esempio consideriamo un diffusore da 4 ohm. Se l’amplificatore produce un segnale di 10 Volt la corrente assorbita dal carico sarà 10/4=2.5 Amper e la potenza erogata sarà di 10x2.5=25 Watt. Se interponiamo tra ampli e diffusori un trasformatore con rapporto di trasformazione 2 l’amplificatore vedrà un carico di 8 ohm (anziché 4) e l’amplificatore produrrà 10 Volt e 1.25 Ampere per 12.5  Watt.

La stessa potenza arriva al diffusore. Quindi, per dissipare 25 Watt sul diffusore, la tensione deve essere aumentata. Questo è un fatto positivo per quegli amplificatori che hanno una ampia escursione di tensione in uscita associata ad una ridotta capacità di erogare corrente. L’esempio tipico sono gli amplificatore a valvole che, in effetti, sono già dotati di un trasformatore di uscita opportunamente calcolato. Non si vede la necessità di collegare due trasformatori in cascata. Gli amplificatore a stato solido, se decentemente progettati, sono in grado di pilotare carichi da 4 ohm nominali mentre, spesso, presentano problemi su carichi inferiori (meno di 3 ohm). In tal caso però, piuttosto che inserire un ulteriore elemento, è consigliabile ricercare un diffusore con impedenza più favorevole o un amplificatore in grado di erogare più corrente sui carichi bassi.

 

 Ricordiamo che la Norma DIN 45500 impone che l’impedenza di un diffusore a 4 ohm nominali non  scenda a meno di 3.2 ohm (in pratica una variazione del 20% rispetto alla impedenza nominale). 

 

Ricordiamo anche che il trasformatore di uscita di un amplificatore a valvole è uno dei componenti più critici perché presenta limitazioni nella risposta in frequenza (agi estremi della banda) di potenza (difficile dissipare potenze elevate) e di fattore di smorzamento (a causa della resistenza ohmmica degli avvolgimenti). Altri problemi vengono dalla capacità parassita, flussi dispersi e dalla tendenza a vibrare meccanicamente. Realizzare un buon trasformatore per uso audio è difficile.

 

Si veda COMPONENTI PASSIVI -> Trasformatore, Autotrasformatore

 

Circuito equivalente del trasformatore (sinistra) e autotrasformatore (a destra).

 

Moltiplicatore di impedenza commerciale