Sub woofer
31 luglio 2018
Premessa 1
Le note musicale si estendono a partire dal DO 16 Hz (primo
pedale dell’organo). Le prime ottave sono:
16-32 Hz
32-64 Hz
64-128 Hz
Premessa 2
Per produrre suono il diaframma di in altoparlante deve
trasferire il suo movimento all’aria. Più la frequenza da riprodurre è bassa
più la quantità d’aria che deve essere posta in movimento è elevata. In
particolare per ogni dimezzamento della frequenza il volume d’aria spostato
deve quadruplicare. In pratica se per riprodurre 128 Hz basta un singolo
altoparlante
-
per riprodurre 64 Hz ne servono 4
-
per riprodurre 32 Hz ne servono 16
-
per riprodurre 16 HZ ne servono 64
Invece di utilizzare 64 altoparlanti è più comodo
utilizzarne solo uno la con superficie di radiazione 64 volte più grande. In
realtà è lo spostamento volumetrico (il volume di aria spostata) che deve
essere 64 volte più grande. Quindi si deve tenere conto sia della superficie
(SD) che dello spostamento (Xmax). Lo spostamento volumetrico è pari a SV=Xmax
SD.
Il sub woofer è un dispositivo specializzato per la
riproduzione delle prime ottave dello spettro audio. Dato che lo spettro di
emissione della voce umana inizia a 80 Hz, il sub woofer dovrebbe riprodurre
fino a questa frequenza. Alcuni sub woofer arrivano a riprodurre 100-120 Hz .
Lo scopo del sub woofer è sollevare l’altoparlante delle
note basse dal riprodurre le note più basse che sono quello che richiedono gli
spostamenti del diaframma dell’altoparlante più ampi. Più lo spostamento è
ampio più aumenta la distorsione non lineare. Di qui la necessità di impiegare
woofer di diametro importante (dal 10 pollici in su).
L’impiego del sub woofer consente di estendere la risposta
in frequenza verso le basse frequenze ottenendo al contempo un livello SPL
maggiore.
Maggior estensione verso le basse frequenze
Minore distorsione alle basse frequenze
Minore distorsione alle frequenze medio-basse e medie
Maggiore livello SPL alle basse frequenze
Possibilità di amplificazione autonoma
Maggiore flessibilità
Il modo migliore per utilizzare il sub-woofer è quello di
dotare l’impianto di un filtro cross-over attivo che indirizza le frequenze
basse al subwoofer e il resto dello spetto ai “satelliti”. In questo case
servono 2 amplificatori di potenza. Si possono utilizzare anche filtri
cross-over passivi.
Quanti ne servono
Il numero di sub woofer necessari dipende
-
dalla massima frequenza che deve riprodurre
-
dalla distanza con i satelliti
Il criterio è il seguente: se la distanza tra sub e
satelliti è inferiore a mezza lunghezza d’onda alla frequenza di taglio allora
basta un sub-woofer altrimenti ne servono due (uno per canale) da porre in
prossimità del satellite destro e sinistro.
Supponiamo che i satelliti si trovino a 3 metri uno
dall’altro. La frequenza frequenza di taglio tra sub e satelliti dovrebbe
trovarsi alla frequenza che corrisponde al doppio di 3 metri (6 metri) e
corrisponde a 86 Hz. Quindi una frequenza di taglio di 80 Hz può ritenersi
ottimale in molte installazioni domestiche. Negli ambienti più grandi o quando i satelliti sono maggiormente
distanziati tra loro è opportuno utilizzare un sub woofer per canale.
Se i satelliti cono molto distanziati e la frequenza di
cross-over tra woofer e satelliti è troppo alta c’è il rischio di riuscire ad
individualre la posizione del sub-woofer (e questo ha un impatto negativo sulla
riproduzione).
La posizione dl subwoofer in un ambiente domestico è un
problema di non facile soluzione perché deve soddisfare condizioni in contrasto
tra loro. Si deve tenere in conto:
-
i modi normali del locale
-
la posizione dei satelliti
-
la posizione del punto di ascolto
-
la distanza relativa tra satelliti, subwoofer e punto di
ascolto.
Tutti questi problemi possono oggi essere risolti con un
sistema di correzione ambientale (DRC, Dirac, AntiMode, e altri).
Ogni ambiente chiuso presenta dei modi normali. I modi
normali, per spegnarsi impiegano del tempo che, se eccessivo, si traduce in
“code”. Queste “code” degradano fortementela qualità della riproduzione. Per
eliminare quese code ci sono pochi mezzi:
-
attenuarle (aumentando il fonoassorbimento)
-
non eccitare i modi che le generano
La posizione migliore per un subwoofer in ambiente chiuso è
quella che rende minimo il numero di modi normali (risonanze) eccitati. La
tabella che segue si riferisce ai modi assiali (quelli che si formano tre due
pareti opposte parallele. Le dimensioni della stanza sono x,y e h
Posizione |
Modi
eccitati |
a mezza
altezza al centro della stanza |
solo i
modi di ordine dispari. |
a mezza
altezza al centro di una parete xh |
i modi
lungo y |
sul
pavimento al centro della stanza |
i modi
lungo h |
sul
pavimento al centro di una parete x |
i modi
lungo y e h |
Alla
confluenza di 3 pareti |
tutti i
modi normali |
La tabella porterebbe a posizionare il subwoofer a mezza
altezza al centro della stanza. In
alternativa, se i modi normali che generano code sono individuabili, si può
posizionare il subwoofer in modo da non eccitare di modi specifici.
Questo posizionamento spesso risulta in contrasto con altre
esigenze. I modi normali di un ambiente possono coinvolgere 2 pareti (i più
fastidiosi), 4 o 6 pareti. I modi che coinvolgono più di tre pareti hanno
maggiori probabilità di trovare sulla loro strada degli ostacoli (per esempio i
mobili) che ne impediscono la formazione.
Questo sistema prevede di utilizzare due sub woofer in
controfase posti ad una certa distanza uno dall’altro. Se da una parte questo
sistema consente di ridurre le risonanze non si deve dimenticare che ciò
avviene perché immette nell’ambiente una quantità minore di basse frequenze. Un
dipolo di due woofer produce una potenza acustica quasi 3 volte inferiore
rispetto ad un singolo woofer. Altre soluzioni prevedono l’uso di tre subwoofer
di cui due a dipolo. Questo significa che 2 sub saranno in fase e uno in
controfase. Dato che 1+1-1=1 significa che si utilizzano tre woofer per
ottenere la potenza acustica di uno solo. In sostanza 2/3 della potenza viene
sprecata (riducendo il rendimento nella stessa misura).
Si tratta quindi sistemi costosi, ingombranti e a bassa
efficienza. Il miglioramento è dovuto alla minore quantità di basse frequenze
immesse nell’ambiente (il dipolo introduce un passa alto del primo ordine che
si somma alla pendenza naturale del sistema).
Molto meglio dotarsi di un DRC o anche solo di un
equalizzatore parametrico oppure applicare direttamente un filtro passa alto
del primo ordine.
Molti utenti, non risuscendo a riprodurre correttamente le
frequenze più basse, vi hanno rinunciato passando a sistemi meno performanti.
Le stesse case produttrici hanno, nel tempo, sacrificato l’estensione verso le
basse frequenze a favore di un incremento della sensibilità
In sostanza quando AR introdusse la sospensione pneumatica
si passò da sistemi efficienti ma limitati in basso a sistemi estesi ma meno
efficienti. Ora si ripercorre la strada opposta e, invece i andare avanti, si
va indietro.
I sub woofer professionali sono quelli impiegati, per
esempio, per gli impianti di amplificazione dei concerti dal vivo all’aperto.
Qui le esigenze sono diverse dalla riproduzione domestica e
viene privilegiata la quantità rispetto alla qualità. Uno dei problemi è
riuscire a concentrare la potenza acustica nella zona occupata dal pubblico e
questo porta ad utilizzare array di woofer e sistemi con direzionalità a
cardioide. I sub woofer professionali devono sopportare grandi potenze per
lunghi periodi ma non devono necessariamente riprodurre frequenze bassissime:
spesso la risposta in frequenza è limitata a 40 Hz.
Dato che le apparecchiature professionali devono essere
continuamente spostate (montate e smontate) diventano fondamentali volume e
peso (qualità che, in ambiente domestico, sono relative).
Come aggiungere un sub woofer attivo ad un
"normale" impianto stereo.
I due condensatori in serie ai "satelliti"
funzionano da filtro passa alto. Affinche il condensatori operi efficacemente i
satelliti devono essere riemiti con materiale assorbente (per diminuire il
fattore di merito e abbassare il massimo del picco di impedenza).