Norme DIN
Normativa DIN
DIN 45500:
8 aprile 2017
Insieme di raccomandazioni da osservare per poter definire
un dispositivo ad “Alta Fedeltà”. Anche se datate sono ancor oggi ampiamente disattese.
L’aspetto più disatteso riguarda l’impedenza elettrica dei diffusori acustici
in particolare nei valori minimi. Gran parte dei problemi di interfaccia
ampli-cavi-diffusori sono causati dai minimi di impedenza dei sistemi di
altoparlanti che scendono anche a meno di un ohm (Martin Logan).
Nominale ohm |
Massimo ohm (+20%) |
Minimo ohm (-20%) |
4 |
4.9 |
3.2 |
8 |
9.6 |
6.4 |
16 |
19.2 |
12.8 |
Valori di impedenza nominale e i
massimi e minimi ammessi dalla normativa DIN 45-573 La norma non stabilisce limiti per
la fase che è bene contenere entro +/- 30° (meglio ancora se meno). |
Sono ammessi tre valori nominali: 4, 8 e 16 ohm con
preferenza per 4 e 16 (il valore 8 non era consigliato).
L’impedenza è una grandezza complessa a fase minima quindi
il modulo e la fase non sono indipendenti. Ne segue che, una volta rispettati i
valori massimi e minimi, l’aspetto più rilevante dell’impedenza è la fase. Sono
le rapide variazioni di fase che provoca i problemi maggiori. La differenza di
fase tra tensione e corrente sul carico provoca la degenerazione della retta di
carico dell’amplificatore che diventa
una ellisse con tre effetti collaterali:
-
una diminuzione della massima tensione sul carico
-
maggiore richiesta di corrente
-
possibilità di superare i limiti di SOA
In sostanza l’amplificatore può clippare per tensioni di
uscita più basse (rispetto al carico resistivo puro) e comunque dissipa una
quantità di potenza maggiore.
Questo per segnali sinusoidali puri. In presenza di segnali
composti la retta di carico degenera in una figura complicata (la figura di
Lissajouss ottenuta componendo tensione e corrente sul piano IV).
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rette di
carico degenerate a causa della reattività del carico. Sovrapposizione di più
frequenze |
Particolarmente interessante la possibilità
che la retta di carico degenerata “esca” dal grafico sulla sinistra (pur
rimanendo entro i limiti di SOA). In questo
modo le frequenze basse (elisse grande) non vengono distorte mentre le parte
acuta “clippa” e il suono diventa affaticante (aspro, abbagliante, ecc.). Ecco
quindi che un amplificatore può suonare bene “in basso” e male “in alto”.
Quello che invece “rovina” la riproduzione delle basse frequenze è il fattore
di smorzamento che altera l’allineamento dei diffusori a bassa frequenza (in
particolare i sistemi reflex a bassa impedenza). In questo caso il diffusore
suona male in “basso” e bene in “alto”. Dal punto di vista dell’amplificatore
il carico migliore è il pannello isodinamico seguito dalla cassa chiusa in
sospensione pneumatica. Il peggiore è il reflex sottosmorzato e (in certe
condizioni) le trombe.
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Norme DIN 45500 (Germania) per risposta
in frequenza |
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Norme DIN
45500 (Germania) per risposta in frequenza e distorsione armonica totale
(THD) di un diffusore acustico. I limiti richiesti per la risposta in frequenza,
con la tecnologia attuale, possono essere ottemperati senza difficoltà anche
per i sistemi economici specie per quanto riguarda i limiti agli estremi
della banda passante. |
Distorsione:
La distorsione non lineare deve essere misurata quando il
diffusore produce un livello di 96 dB a 1 metro e deve rispettare questi
limiti:
Limiti da normativa |
Riportati al livello di
90 dB la distorsione
diventa |
inferiore al 3% da 250Hz a 1kHz meno di 1% a 2
kHz e oltre |
inferiore al 1.5% da 250Hz a 1kHz meno di 0.5% a 2 kHz e oltre. |
Se riferita a 90 dB di livello a 1 metro la distorsione specificata
dalla norma assume valori accettabili ancora oggi. I diffusori migliori oggi riescono mantenere la distorsione sotto lo 0.32% a partire da 100 Hz.
La norma non distingue tra sistemi a due o più vie. Esistono diffusori commerciali, giudicati ottimi, che superano tali
limiti. Ciò ripropone il problema sia della definizione della JDD (distorsione
appena percepibile) che della attendibilità di certi giudizi (o delle
condizioni in cui vengono ottenuti).
Va notato che alcune riviste (per esempio Stereophile) non producono normalmente misure di distorsione, altre (Audio Review) ne producono più di una (armonica, TND, MIL, MOL). Stereoplay (Germania) è una saggia via di mezzo.
Massimo livello e tenuta in potenza
In un ambiente 4x4x2.8 con T60 di 0.6 secondi si ottengono
101 dB (104 dB di picco) a due metri con un diffusore in funzione. Con due diffusori
in funzione si arriva a 104 dB (a seconda della coerenza dei canali) con picchi
massimi di 96 dB nel campo diretto.
Le Dahlquist DQ10 e
le vecchie Quad elettrostatiche sono dimensionate su queste specifiche (anche le Quad ELS non superano i 100 dB di
pressione massima).
La norma stabilisce come individuare i limiti massimi per
tenuta in potenza per la voce e la musica alimentando il sistema con
segnali sinusoidali da 250Hz fino al
punto limite inferiore del diffusore per
intervalli non superiori a 2 secondi. I "limiti" quindi
rappresentano la potenza che l'altoparlante può sopportare senza distorsioni
udibili alle basse frequenze (fino a 250 Hz).
Casse
standardizzate secondo normativa IEC: |
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Baffle
standardizzato IEC Si noti
lo svasamento dell’angolo interno a 30 gradi. Si noti anche che il sub baffle
produce diffrazione (e non va utilizzato). |
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